L’artrosi all’anca è una patologia degenerativa, che comporta la lesione progressiva della cartilagine articolare. Colpisce frequentemente durante la terza età, anche se definirla una malattia della “vecchiaia” è riduttivo perché può anche colpire persone giovani.
L’artrosi può interessare tutte le articolazioni, ginocchio e spalla comprese; quella all’anca è comunque la più invalidante perché, nei casi più gravi o trascurati, arriva a compromettere definitivamente l’autonomia di movimento, fino all’infermità.
Come riconoscere l’artrosi all’anca? Si manifesta con una sensazione di rigidità e un dolore articolare diffuso, all’altezza dell’inguine. Chi ne è affetto fa fatica ad alzarsi da una seduta bassa e anche sedersi o scendere dall’automobile diventa un grosso problema. Se non si interviene tempestivamente, la patologia degenera e anche piccoli e semplici movimenti quotidiani, come incrociare le gambe o abbassarsi per allacciare le scarpe, diventano un incubo.
Artrosi all’anca, come si cura? Per fortuna, negli ultimi anni la medicina – e in particolare la chirurgia ortopedica – ha fatto passi da gigante. Questo ha consentito di effettuare diagnosi precoci, che permettono di intervenire in tempo con terapie mirate. In generale, chi è affetto da artrosi all’anca dovrebbe tenere sotto controllo la bilancia: in molti casi, infatti, gli specialisti consigliano di perdere peso, per diminuire il carico sull’articolazione. Ovviamente la situazione varia caso per caso e prima di prendere qualsiasi decisione si deve consultare l’ortopedico di fiducia per accertare le cause della malattia.
Le terapie conservative permettono di convivere con la malattia, limitandone la progressione. Tuttavia possono non bastare e in questi casi si ricorre alla chirurgia, per risolvere il problema con un’apposita protesi.
L’operazione all’anca, oltre ad essere un intervento rodato e affidabile – l’Organizzazione mondiale della Sanità lo ha eletto operazione chirurgica più soddisfacente dell’ultimo secolo, ha un impatto positivo sul malato perché è poco invasiva e richiede tempistiche di recupero molto veloci. Rivolgersi a un centro specializzato – in Italia eccelle la clinica “San Francesco” di Verona, punto di riferimento a livello europeo per la chirurgia ortopedica all ’anca e al ginocchio – aumenta ancora di più l’efficacia dell’operazione.